Capitolo 1 - Testimonianze

LA STORIA DELL'UOMO

di Rosario Francalanza © - 2, 5 e 6 febbraio 2014

 

 

Gent. Michele,

 

Come vedi mi faccio vivo

( rispondendo all’invito piuttosto inaspettatamente ‘perentorio’! )

con un ‘inedito’ pellegriniano, un disegno autografo

con una idea che Pellegrin preparò per una discussione a studio

e che (mi devi credere) alla fine mi regalò.

Ho ritrovato il ‘manoscritto’ nelle fotocopie che lui preparava per le lezioni

e che ho, purtroppo solo in parte conservato a causa degli spostamenti

e delle pulizie in una casa troppo piccola!

A presto, con nuove comunicazioni.

 

Ciao - Rosario

 

. . .

 

Caro Rosario,

 

grazie per il tuo ... segno di vita !

come soleva dire il Nostro.

Seguono le tue successive missive.

 

Un saluterrimo,

Mike

 05.02.2014 - Architettura, ricordo di Dio.

 

   Mi ricordo quando scelsi Pellegrin per il Corso di Progettazione Architettonica II.

Non sapevo assolutamente nulla di lui. Poichè, però, sono di quelli convinti del nomen omen, ritenni un insegnante che di cognome faceva 'pellegrin' quanto di più adatto per quello che mi sono sempre creduto che fosse l'architettura: ricordo di Dio e monumento al lavoro.

  Una persona che univa l'essere cristiano con la fatica del pellegrino. Era qualcosa di simile, ma su un piano diverso: lavoro, fatica, religiosità come densità e complessità.

In fondo non mi ero sbagliato. Aveva un suo modo di essere religioso. Anche se una volta disse che: " essere cattolici e monoteisti è una maledizione; sapete perchè ve' piace tanto d'esse' cattolici? Perchè tutti ve credete de potè diventà cardinali! ".

06.02.2014 - Palestrina progenitrice di Roma.

 

   Ho ritrovato alcuni fogli di un discorso su Roma che Pellegrin voleva fare in una lezione.

   Forse lo fece, ma io me lo sono perso. Però ho conservato questi fogli dattiloscritti (ormai è Storia quel ticchettìo delle macchine da scrivere) sui quali c’è un ‘topos’ pellegriniano che più pellegriniano non si può.

Lui ci tornava spesso su, con immutata energia e convizione. Era il celebre esempio di Palestrina.  Diceva che Roma era figlia di Palestrina, del famoso Tempio della Fortuna Primige-nea. Testuale:

   "Credo che la madre di Roma sia Palestrina. Palestrina è nata molto tempo prima di Roma; certamente era reale nella preistoria, che è il luogo in cui avevano origine le cose e dove nascevano anche le madri.

Palestrina, certamente, era una madre che si è trasformata; era viva prima di noi e si rigenerò ancora, dopo averla figliata, prendendo la figura che noi, ora, conosciamo.

Insomma una lettura che ben pochi, ancora oggi, tengono come ‘naturale’ per Roma.

A noi l’Urbe, a noi turisti, agli americani, alla pubblicità, alla cinematografia, nonostante il ‘timbro’ di Fellini, Roma appare ancora come archi, colonne, templi, chiese rinascimentali, ruderi, fontana con delfini: bestiario che era ancora rustico ai tempi de: ‘Il segno del comando’ e che diventa fiction e solenni bestialità con Dan Brown.

L’architettura romana è il ‘continuum’, è la successione di spazi voltati, ricostruzione a diverse altezze, della crosta terrestre e delle sue caverne.

Roma è l’artificiale costruito sul naturale; è l’apertura a chiunque creda in qualcosa a condizione che si creda ancora in qualcosa."

 

Ce lo ripete ancora Pellegrin: “Il luogo di Palestrina fu scelto dai preistorici come luogo in cui essere società umana attiva, non nell’idea di creare una città, centro di potere o luogo di dominio, ma in quanto luogo fisico che aveva vocazione positiva per l’uomo.

Roma non è Palazzo Farnese, cubo simbolico, forma massonica, oggetto ideologico, politico, prestigioso.

Roma è la Galleria del Borromini; vuoto energetico, spazio ingannevole, caverna regolarizzata, esperienza tra due esterni, ‘messaggio nella bottiglia’ lanciato all’uomo e sberleffo alle gerarchie.  Il ‘Consiglio di Stato’ che lo detiene, nel cortile di Palazzo Spada, forse non ha capito che quei tredici metri se ne fregano di ogni toga!

 

Ma torniamo a Pellegrin e a Roma città multipolare e non molteplice.

“Guarda quanta ecologia nell’idea di Palestrina e quanta ecologia nell’idea di Roma – geografia antropologicamente rigenerata. Ancora oggi è verificabile: il Palatino è colle naturale o costruito? E’ colle costruito, questo è il segno base di Roma, quello che supera il tempo e le vicende”.  Ma tutto il dattiloscritto pellegriniano è una descrizione della storia dell’Urbe che merita di essere seguita. Se vorrete, questo mio intervento avrà un seguito.

 

Rosario Fracalanza

 

 

 

Ergo ... rimaniamo in attesa di tue buone nuove.

 

 

 

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ACKNOWLEDGMENTS

Even the longest journey begins with a first step! Systemic Habitats is on line since the 18th of May 2012. This website was created to publish online my ebook "Towards a different habitat" on the contemporary architecture and urbanism. Later many other contents were added. For their direct or indirect contribution to its realisation strarting from 2012, we would like to thank: Roberto Vacca, Marco Pizzuti, Fiorenzo and Raffaella Zampieri, Antonella Todeschini, All the Amici di Marco Todeschini, Ecaterina Bagrin, Stefania Ciocchetti, Marcello Leonardi, Joseph Davidovits, Frédéric Davidovits, Rossella Sinisi, Pasquale Cascella, Carlo Cesana, Filippo Schiavetti Arcangeli, Laura Pane, Antonio Montemiglio, Patrizia Piras, Bruno Nicola Rapisarda, Ruberto Ruberti, Marco Cicconcelli, Ezio Prato, Sveva Labriola, Rosario Francalanza, Giacinto Sabellotti, All the Amici di Gigi, Ruth and Ricky Meghiddo, Natalie Edwards, Rafael Schmitd, Nicola Romano, Sergio Bianchi, Cesare Rocchi, Henri Bertand, Philippe Salgarolo, Paolo Piva detto il Pivapao, Norbert Trenkle, Antonietta Toscano, Gaetano Giuseppe Magro, Carlo Blangiforti, Mario Ludovico, Riccardo Viola, Giulio Peruzzi, Ahmed Elgazzar, Warren Teitz, and last but not least Lena Kudryavtseva.  M.L.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

         

 

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