The Library of

 

 

Alexandria

 

 

 

 

 

The Ancient Library of Alexandria

 

Euclid's Elements Book 1 - Introduction

 

Physics - What is the Archimedes’ Principle?

 

A Proof of the Pythagorean Theorem from China

 

La Biblioteca

 

 

di Alessandria

 

 

 

 

 

La biblioteca perduta di Alessandria d'Egitto

 

Antiche Civiltà:

Archimede e le Macchine Magiche, 

capolavori della tecnologia

 

Euclide, questo sconosciuto

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

  • Euclide: "Tutte le opere.  Testo greco a fronte",  Bompiani, 2007.

Le opere in greco di Euclide sono il fondamento della geometria occidentale, e pertanto l'elaborazione dei teoremi matematici qui proposta sta anche alla base dell'impresa scientifica dell'Europa. Questo corpus di colossale importanza nacque nell'ambiente filosofico dell'Accademia platonica, grazie a quei pensatori come Teeteto che, accogliendo e rilanciando le istanze del Pitagorismo antico, avevano posto l'aritmetica e la geometria al centro della conoscenza. Gli "Elementi", in particolare, costituirono il manuale di matematica dell'antichità classica e del Medioevo.. 

 

  • L. Russo, G. Pirro, E. Salciccia: "Il primo libro degli Elementi. Una nuova lettura",  Carocci Editore, 2017.

Gli Elementi di Euclide hanno costituito per più di due millenni il testo base dell'insegnamento scientifico. Già il titolo mostra come l'autore intendesse esporre conoscenze basilari, fornendo gli strumenti utili per raggiungere risultati più avanzati. La geometria - il principale argomento dell'opera - era infatti la base di tutta la scienza esatta dell'epoca e i problemi di astronomia, ottica, meccanica, idrostatica, geografia matematica, topografia e così via venivano risolti disegnandone la soluzione. Il i libro degli Elementi è qui ricostruito eliminandone alcuni brani, individuati come spuri per la loro incongruenza logica/con il contesto. Ne è risultato un testo più coerente e didatticamente efficace di quello trasmesso dalla tradizione manoscritta, il cui studio può fornire ancora oggi una preziosa guida metodologica.

 

  • Archimede: "Metodo. Nel laboratorio di un genio",  Bollati Boringhieri, Torino, 2013.

Conosciuto in antichità, passato nei secoli attraverso innumerevoli mani, da Gerusalemme a Costantinopoli a Parigi, perduto, cancellato e sovrascritto, il "palinsesto" archimedeo venne trascritto e pubblicato una prima volta nel 1907. Trafugato e ritrovato, il codice è stato infine messo all'asta da Christie's a New York, sottoposto a lettura con tecniche digitali (che hanno evidenziato porzioni di testo precedentemente ignote) e finalmente ripubblicato nel 2011. Quest'opera straordinaria, ora per la prima volta tradotta in italiano, ci offre un'occasione unica per entrare in contatto diretto, dopo oltre ventidue secoli, con la mente di uno degli uomini più geniali che siano mai vissuti. È il testamento scientifico di Archimede, il luogo nel quale il genio spiega il suo sistema per indagare la natura, che oggi appare di una modernità strabiliante. Attraverso le sue proposizioni traspare un procedimento, per così dire, "inverso": non solo la mente che svela i comportamenti della materia per mezzo della matematica, ma anche la materia che domina la mente: la fisica che indica soluzioni alla matematica pura.. 

 

 

  • Thierry Enel et François-Xavier Héry: "L'Egypt, mère du monde",  "Question de", n° 110, Albin Michel, 1997.

"L'Orient, la Grèce et Rome ne sont pas les seules sources de Occident judéo-chrétien, mais certaines idées ne prévalent que fait de n'avoir jamais été remises en cause. Notre intention est ici de reconsidérer ce qui, par tradition ou étroitesse d'esprit, a fondé l'analyse des civilisations jusqu'à ce jour. Malgré quatre mille ans d'histoire et la richesse de sa civilisation, malgré son antériorité incontestable dans tous les domaines, l'Egypte n'apparaît comme référence dans aucune publication. Devant un acharnement si puissant et si constant depuis des siècles, on est en droit de se demander si la cause ne s'en trouverait pas dans des seules raisons d'Etat ou de dogme. A l'approche du bicentenaire de l'expédition Bonaparte en Egypte (1798), qui fut déterminante pour la connaissance de cette civilisation, et à l'aube de l'an 2000, il est grand temps de mesurer l'impact que l'Egypte ancienne a pu avoir sur les autres civilisations, non seulement dans l'art, mais aussi dans les sciences et les religions, et de lui reconnaître la place qui lui revient en tant qu'aînée des civilisations et mère du monde. Hébreux, Phéniciens, Grecs, Romains, chrétiens ont emprunté à cette université millénaire les germes dont ils ont à leur tour ensemencé l'histoire du monde. L'Occident judéo-chrétien a recueilli ce savoir, l'absorbant dans son patrimoine culturel et spirituel. Si certains pensent que "l'histoire commence à Sumer", nous ne pouvons pas occulter de notre mémoire" cette vieille civilisation à laquelle l'Europe doit le principe de toutes ses connaissances", Jean-François Champollion.

 

 

  • Lionel Casson: "Biblioteche del Mondo Antico",  Sylvestre Bonnard Editore, 2003.

Lionel Casson ripercorre in questo volume la storia delle biblioteche del mondo antico a partire dagli inizi più remoti, quando la scrittura era stata appena inventata e i libri erano in realtà delle tavolette di argilla: l'autore guida alla scoperta delle antiche biblioteche, da quelle reali della Mesopotamia a quelle pubbliche e private della Grecia e di Roma, fino alle ricche raccolte annesse ai primi monasteri cristiani.

 

  • Jim Al-Khalili: "La casa della saggezza. L'epoca d'oro della scienza araba",  Bollati Boringhieri Editore, Torino, 2013.

Abu Rayhan al-Biruni, Ibn al-Shatir, al-Khwarizmi, Ibn al-Haytham, al-Razi. Dietro a questi nomi, per noi quasi sconosciuti, si nascondono in realtà le vite e le opere di scienziati che hanno posto le basi del mondo moderno. Jim Al-Khalili ricostruisce con straordinaria perizia la storia di un’epoca nella quale menti geniali spinsero le frontiere della conoscenza così in là da plasmare le civiltà che seguirono, fino ai giorni nostri. Il pensiero scientifico e culturale occidentale è in debito, ben più di quanto comunemente si pensi, con ciò che realizzarono mille anni fa gli scienziati e i pensatori del mondo islamico, in un periodo che fu elusivamente descritto come una lunga Età Oscura, una penosa parentesi posta tra la grande civiltà classica greco-latina e il Rinascimento europeo. Jim Al-Khalili, con la sua usuale prosa avvincente, ci svela i nomi dei protagonisti di questa avventura meravigliosa e troppo a lungo ignorata.

 

  • Hermann Schreiber: "Gli Arabi in Spagna",  Garzanti, 1982.

 

  • Violet Moller: "La mappa dei libri perduti. Come la conoscenza antica è stata perduta e ritrovata: una storia in sette città",  Mondadori, Milano, 2019.

Agli inizi del VI secolo, le popolazioni dell'Europa occidentale erano tormentate delle invasioni barbariche e i sovrani dell'impero romano d'Oriente attratti dall'opulenza e dal lusso: il patrimonio scientifico classico ed ellenistico sembrava in pericolo. Delle opere di Tolomeo, Euclide e Galeno erano sopravvissute solo poche copie, sparse tra Egitto, Siria, Anatolia e Grecia. Eppure, in un viaggio lungo un millennio, quei testi di astronomia, matematica e medicina, letti, tradotti e copiati nei centri di cultura medievali, riuscirono a sopravvivere e ad alimentare la rivoluzione scientifica moderna. È intorno a sette grandi città, crocevia di popoli, religioni e lingue attraverso i secoli, che ruota la ricostruzione della storica inglese Violet Moller alla ricerca delle tracce lasciate dagli intellettuali che hanno tramandato gli studi di questi celebri autori. Come Galeno di Pergamo, chiamato a Roma dall'imperatore per esercitare la professione di medico di corte dopo essersi formato a Smirne, Corinto e Alessandria d'Egitto, proprio dove Euclide compose gli Elementi e Tolomeo l'Almagesto. Quando la città sede della più ricca biblioteca dell'antichità andò in rovina, la sua eredità culturale trovò dimora nel mondo islamico: a Baghdad, grazie al mecenatismo del califfato, la ricerca matematica, amalgamando le conoscenze tradizionali alle rivoluzionarie scoperte indiane, lo zero e l'idea di infinito, raggiunse vette inaspettate. Giunta in Europa per fuggire alle persecuzioni degli Abbasidi, la dinastia omayyade portò l'eccellenza araba a Cordova, favorendo così il confronto tra studiosi ebrei, cristiani e musulmani e il perfezionamento di molte teorie scientifiche. Queste risalirono poi la penisola iberica fino a Toledo divenuta, con la Reconquista, la porta di accesso alla cristianità, che aveva preservato il sapere antico nei monasteri, tra i quali spiccava Montecassino. Toccò quindi all'Italia meridionale: a Salerno, Costantino l'Africano introdusse i testi di Galeno, che resero la scuola medica cittadina all'avanguardia nel campo della fisiologia e della farmacologia; a Palermo, maestosa capitale normanna, le opere furono tradotte direttamente dal greco al latino. Infine, il viaggio si conclude a Venezia, dove nella seconda metà del XV secolo le prime tipografie diedero alle stampe i manoscritti di quell'antica conoscenza, che, all'alba del Rinascimento, ha raggiunto le biblioteche disseminate in ogni angolo d'Europa per arrivare fino a noi. "La mappa dei libri perduti" è una storia delle idee e degli uomini che le hanno studiate, copiate, tradotte e diffuse, ma anche un invito a ritrovare i legami profondi tra il mondo islamico e quello cristiano, il cui incontro ha dato vita a un patrimonio intellettuale davvero universale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

The soul,

this "U.F.O.", 

this unknown.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

T  H  E     M  A  R  I  N  D  U  C  T

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F O R   H U M A N   B E I N G S

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S T A I R S   I N   T H E   W A T E R

A SEAWATER SPORTING & FUN PARK

 

T H E   N A U T I L U S

A VILLAGE IN THE DESERT

 

T H E   B L U E   S H E L L

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ACKNOWLEDGMENTS

Even the longest journey begins with a first step! Systemic Habitats is on line since the 18th of May 2012. This website was created to publish online my ebook "Towards a different habitat" on the contemporary architecture and urbanism. Later many other contents were added. For their direct or indirect contribution to its realisation strarting from 2012, we would like to thank: Roberto Vacca, Marco Pizzuti, Fiorenzo and Raffaella Zampieri, Antonella Todeschini, All the Amici di Marco Todeschini, Ecaterina Bagrin, Stefania Ciocchetti, Marcello Leonardi, Joseph Davidovits, Frédéric Davidovits, Rossella Sinisi, Pasquale Cascella, Carlo Cesana, Filippo Schiavetti Arcangeli, Laura Pane, Antonio Montemiglio, Patrizia Piras, Bruno Nicola Rapisarda, Ruberto Ruberti, Marco Cicconcelli, Ezio Prato, Sveva Labriola, Rosario Francalanza, Giacinto Sabellotti, All the Amici di Gigi, Ruth and Ricky Meghiddo, Natalie Edwards, Rafael Schmitd, Nicola Romano, Sergio Bianchi, Cesare Rocchi, Henri Bertand, Philippe Salgarolo, Paolo Piva detto il Pivapao, Norbert Trenkle, Antonietta Toscano, Gaetano Giuseppe Magro, Carlo Blangiforti, Mario Ludovico, Riccardo Viola, Giulio Peruzzi, Ahmed Elgazzar, Warren Teitz, and last but not least Lena Kudryavtseva.  M.L.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

         

 

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TOWARD A DIFFERENT HABITAT, Voll. 1 & 2

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