"Vortici nel Plenum"

 

di Mario Ludovico

 

("La Teoria delle Apparenze" del Todeschini è solo il titolo di questa sezione extra del sito, e non è ovviamente equipollente al Plenum Cosmico del Ludovico.)

 

 

 

 

"I vortici gravitazionali del Plenum Cosmico"

 

  di Mario Ludovico

 

 

Dott. Arch. Mario Ludovico, ricercatore scientifico del C.N.R. e del CERG - Centre Europeèn pour le Recherches sur la Gravitation,  che si ringrazia anche in questa sede del suo competente intervento e libero contributo.

Traduzione dall'inglese di Riccardo Viola, dal testo originale in inglese: "Gravitational Vortexes of Cosmic Plenum", NPA-18 Conference, College Park - MN, USA, July 2011.

 

 

 

 

SOMMARIO:

Nonostante il costoso conservatorismo del mondo accademico teso a preservare vita e attività delle correnti teorie "standard" della fisica, un gran numero di indizi indica che il nostro universo consiste sostanzialmente in una fondamentale e inosservabile essenza, comunemente denominata "etere". La necessità di un "etere" fu infine apertamente ammessa persino da Einstein; mentre la fisica quantistica indugia ancora su concetti nebbiosi come "livelli di energia di base/punto zero" o simili, senza riuscire a rifondare la fisica in modo radicale.

 

Questo documento attinge materiali anche da uno dei miei libri, per suggerire un diverso approccio alla fisica. Lo spazio del nostro universo viene qui affrontato come se fosse un continuum fluido (non costituito da particelle componenti) finito, fisico, sebbene inosservabile, qui ribattezzato "plenum", circondato (e parzialmente permeato) da uno spazio infinito di "vero vuoto". Nel vero vuoto non possono aver luogo eventi fisici. Tutti gli elementi materiali e i fenomeni rilevabili sono manifestazioni di condizioni cinematiche del "plenum".

 

Su un tale assunto di base, il problema principale qui affrontato riguarda la gravità e la gravitazione. Invece di "mutua attrazione tra masse", la gravitazione viene qui vista e descritta come un particolare effetto dovuto a vortici di plenum. Anche la formazione della massa e l'aggregazione di componenti materiali sono visti come stati del plenum attorno a nuclei di vero vuoto, che "si insinua" nello spazio fisico attraverso strappi e aperture causate dai moti e/o dalle turbolenze del plenum. Le analisi portano ad una prima formulazione di equazioni gravitazionali, la cui completa soluzione richiede ulteriore ricerca.

 

 

 

1. INTRODUZIONE

Questo documento può essere considerato un’introduzione alla teoria esposta nel mio libro "Vacuum, Vortices and Gravitation" [1].

Come molte altre teorie sull’argomento (inclusa l'edizione matura della Relatività
Generale proposta da Einstein dopo il 1916 [2]), anche il mio approccio filosofico è
basato sull'ipotesi che l'oscurità che intercorre tra gli atomi, tra i pianeti e tra i sistemi stellari del nostro universo non sia un "vuoto", cioè, non sia un nulla assoluto, ma - al contrario - sia la sostanza fisica fondamentale che origina e costituisce tutti i fenomeni osservabili. Detto in altre parole, tutti i fenomeni fisici dovrebbero essere considerati sistemi di stati e/o di condizioni di una essenza universale comune. A questo proposito, il problema teoretico fondamentale è come possano essere definite le caratteristiche di questa "essenza basilare", che io chiamo "plenum", per permetterci di formulare ipotesi ragionevoli sulla varietà dei fenomeni che ne traggono origine, come quelli che abitualmente identifichiamo come luce, elettricità, magnetismo, gravitazione, materia, interazioni deboli e forti, ecc..


Devo subito affermare che il mio principale interesse riguarda la gravità e la
gravitazione, benché ritenga anche necessario tratteggiare spiegazioni per alcuni degli altri fenomeni suddetti. Tuttavia, è anche bene chiarire subito che non ho intenzione di delineare una "teoria del tutto"; soprattutto perché, secondo me, tentativi di questo tipo si rivelano presto metafisici e - di conseguenza - privi di uno sbocco pratico.
  

A questo proposito, io penso anche che qualsiasi linguaggio umano, ovviamente
includendo la matematica, abbia limiti intrinseci insuperabili, che impediscono agli
esseri umani di ottenere una conoscenza completa, effettiva e conclusiva di una realtà della quale essi pure sono parte costituente.
 

Per quanto riguarda gravitazione e gravità, qualsiasi approccio filosofico innovativo merita attenzione, specialmente se porta a proposte sperimentali fattibili e mirate al dominio sulla gravità con uso di mezzi che superino i limiti della nostra presente conoscenza scientifica.

 

 

 

2. IL "PLENUM"

 e il vuoto. Massa e materia

Ciò che correntemente viene chiamato "il vuoto", qui è ribattezzato "plenum" per distinguere lo spazio dove sono possibili tutti gli eventi fisici (cioè il plenum) dal vero vuoto, che è assenza di spazio fisico e nel quale nessun evento fisico è possibile. Per essere più chiari: la luce non può propagarsi attraverso il vero vuoto.
  

Si assume che il nostro universo fisico, che consiste sostanzialmente nel plenum, è finito, mentre il vero vuoto è infinito e “contiene” il plenum.
  

Le ipotesi che qui espongo sul plenum differiscono da molte altre ipotesi che riguardano l'etere, per due principali caratteristiche. Diversamente dall'etere, il plenum non è costituito da particelle elementari, dato che è pensato come un unicum fisico continuo che, in stato di quiete, non possiede massa né energia.

  

Altro assunto importante è che il plenum può comportarsi come un fluido incomprimibile ed estremamente denso; non è una sostanza statica e rigida ed è invece intrinsecamente dotata di movimenti interni di ogni tipo, per cause originarie sconosciute.
  

Inoltre, il plenum non è qualcosa che circonda e/o permea la materia, dato che la materia non è sostanzialmente eterogenea al plenum. Invece, la materia e l'energia formano una varietà di discontinuità o di stati anomali locali nell'originaria uniformità e inattività (se un tale stato è mai esistito) del plenum.
  

Per le sue caratteristiche, il plenum non può essere rilevato direttamente. Il plenum è ovunque ed ogni evento manifesta stati o comportamenti locali del plenum.

  

Necessarie conseguenze logiche degli assunti espressi sono le seguenti:

 

  

a) Per via della perfetta continuità propria di tale sostanza cosmica, nessun punto del plenum può slittare rispetto ad ogni altro punto adiacente ad esso; questo significa che i moti di tutti i punti del plenum sono continuamente associati al moto di qualsiasi punto dello stesso medium.


  

b) Se un qualsiasi punto del plenum ruota rispetto a qualsiasi sistema di riferimento, tutti i punti adiacenti ruotano rispetto allo stesso centro di rotazione in modo tale che lo spostamento totale di tutti i punti lungo ogni percorso di rotazione rimane costante. Di conseguenza, il modo in cui avviene la trasmissione del moto deve essere immaginato compatibile con le caratteristiche del fluido. Considerata la sua perfetta e permanente coesione con i punti adiacenti, ogni punto del plenum in moto trascina nel moto anche tutti gli altri punti. Quindi, è necessario ammettere che la lunghezza totale del percorso fatto da ogni punto in moto, per unità di tempo, è anche la lunghezza totale percorsa dai punti adiacenti. Come esempio particolare, se tutti i punti che si muovono assieme lungo una linea circolare di plenum compiono un percorso di lunghezza l nel tempo T, allora anche tutti i punti assieme delle linee circolari contigue (sia interne sia esterne alla precedente) percorrono una lunghezza l nello stesso tempo. Questo equivale a dire che il moto circolare del fluido trascinato ha una velocità inversamente proporzionale alla distanza dai punti in moto che sono considerati l'origine del moto stesso. E' l'unica maniera per superare la difficoltà dell'affrontare diverse infinità di punti adiacenti in un continuum. Riferiamoci a questa conclusione come al principio di conservazione dello spostamento.
   In semplici termini matematici: supponiamo che ogni punto di una linea circolare del plenum esegua una completa rivoluzione attorno al centro della circonferenza di raggio R nel tempo T, per dire che la completa rivoluzione di ogni punto della circonferenza considerata avviene alla velocità media espressa da

 

(1)                                        V = (2πR) / T  .

 

  

Chiamiamo "circonferenza di riferimento" questa particolare circonferenza.

  

 

Data la perfetta continuità e coesione del fluido, tutti i punti assieme di ogni linea circolare concentrica vengono trascinati in un moto di rivoluzione nello stesso  senso, per una lunghezza complessiva identica di percorso e nello stesso tempo impiegato dal moto dei punti della “circonferenza di riferimento”.

  

Questo implica che ogni punto di ogni circonferenza concentrica di raggio r percorre nel tempo T una sezione della circonferenza (alla quale appartiene) espressa da

 

s = (2π R / 2π r) 2π R = 2πR2 / r  .

 

Ciò significa anche che la velocità di rivoluzione di ogni punto di ogni linea circolare concentrica è espressa da

 

(2)                                v = (2πR2) / rT = RV / r

 

Rispetto alla "circonferenza di riferimento", la velocità di rivoluzione delle linee concentriche esterne del fluido diminuisce secondo il coefficiente espresso dal rapporto R/r, mentre la velocità aumenta secondo lo stesso coefficiente per i punti delle circonferenze concentriche interne.

 

    c) La formula (2) indica che per r = 0 la velocità del fluido diverrebbe infinita.

Questo fatto porta necessariamente a scegliere tra le due ulteriori ipotesi alternative seguenti:

 

 

- omissis -

 

 

... segue

[1] : M. Ludovico, Vacuum, Vortices and Gravitation – A Draft Philosophical Essay, (Bracciano 2004, EU-Art & Science Publications, Poznań 2010). L'intero testo del libro è liberamente leggibile su www.mario-ludovico.com.

[2] : A. Einstein, Mein Weltbilt, (Querido, Amsterdam 1934).

 

 

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"I vortici gravitazionali del Plenum Cosmico"

 

  di Mario Ludovico

Indice:

 

- Sommario

- 1. Introduzione

- 2. Il "plenum" e il vuoto. Massa e materia

- 3. I vortici come campi di velocità con "discontinuità"

- 4. Cinematica del plenum fluido e dinamica dei vortici

- 5. Esempio di vortice gravitazionale

- 6. Una legge di gravità

- 7. Gravitazione

- 8. La supremazia della sperimentazione

 

- Riferimenti.

 

 

Approfondimenti e testo completo online di

 

"Vacuum, Vortices and Gravitation"

 

di Mario Ludovico :

 

Sommario del libro "Vuoto, Vortici e Gravitazione" di Mario Ludovico:

www.Altrogiornale.org

 

Sito personale del Dott. Arch. Mario Ludovico:

www.Mario-Ludovico.com

 

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ACKNOWLEDGMENTS

Even the longest journey begins with a first step! Systemic Habitats is on line since the 18th of May 2012. This website was created to publish online my ebook "Towards a different habitat" on the contemporary architecture and urbanism. Later many other contents were added. For their direct or indirect contribution to its realisation strarting from 2012, we would like to thank: Roberto Vacca, Marco Pizzuti, Fiorenzo and Raffaella Zampieri, Antonella Todeschini, All the Amici di Marco Todeschini, Ecaterina Bagrin, Stefania Ciocchetti, Marcello Leonardi, Joseph Davidovits, Frédéric Davidovits, Rossella Sinisi, Pasquale Cascella, Carlo Cesana, Filippo Schiavetti Arcangeli, Laura Pane, Antonio Montemiglio, Patrizia Piras, Bruno Nicola Rapisarda, Ruberto Ruberti, Marco Cicconcelli, Ezio Prato, Sveva Labriola, Rosario Francalanza, Giacinto Sabellotti, All the Amici di Gigi, Ruth and Ricky Meghiddo, Natalie Edwards, Rafael Schmitd, Nicola Romano, Sergio Bianchi, Cesare Rocchi, Henri Bertand, Philippe Salgarolo, Paolo Piva detto il Pivapao, Norbert Trenkle, Gaetano Giuseppe Magro, Carlo Blangiforti, Mario Ludovico, Riccardo Viola, Giulio Peruzzi, Ahmed Elgazzar, and last but not least Warren Teitz.  M.L.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

         

 

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