digressione su

 

Il Pendolo di Foucault

 

 

 

"Il Pendolo di Foucault" è il titolo del celebre appassionante romanzo di Umberto Eco dato alle stampe nel 1988, distribuito su circa 700 pagine stracolme di riferimenti e citazioni, sorta di giallo millenaristico ben appropriato alla fine del XX secolo.

Non si capiva tanto bene cosa avesse a che fare il Pendolo di Foucault con la Torre Eiffel e con i Templari, l'unica indicazione era quella che la famosissima Vielle Dame parigina, appunto la Tour Eiffel, andava a costituire insieme ad altri monumenti sparsi per il mondo una sorta di misteriosa rete interconnessa, ed almeno questa era l'idea che si stava formando nella mente del protagonista alla ricerca di una verità ultima, occulta, un "Piano" tessuto da una selva di società segrete e portato avanti di generazione in generazione attraverso i secoli da parte degli iniziati.

Il precedente di quest'opera era stato un altro romanzo altrettanto celebre dello stesso coltissimo professore e semiologo, sempre Uberto Eco, del 1980:  "Il Nome della Rosa", da cui fu tratto un altrettanto ben noto ed convincente film dall'omonimo titolo. Anche questo era, ed è tuttora, un giallo ricco di riferimenti storici, ed anzi è proprio ambientato nei lontani tempi dell'oscuro misterioso Medioevo. Oscuro si  fa per dire, poiché sotto questi cieli non c'è ben poco di misterioso, se non proprio nulla, a parte noi esseri umani, un enigma datosi che non ci basta mai niente, come dice una nota canzone del grande Vasco Rossi.

Il punto cruciale del Nome della Rosa è costituito dalla falsificazione dei testi classici operata dai monaci amanuensi per non disvelare possibili eresie religiose.  Tuttavia in gran segreto c'era chi continuava a tramandare determinati testi classici che erano la testimonianza di un'altra verità storica che avrebbe potuto minacciare le solide fondamenta del cristianesimo.

Questi romanzi di Umberto Eco continuano a riscuotere notevole successo, e ad essi, nel segno del filone del complottismo, si vanno ad unire nuovi best-sellers come "Il Codice da Vinci" ed "Angeli e Demoni", di Dan Brown.

 

Per quel che ci interessa non si può non riconoscere che vi sia in tutto questo qualcosa di concreto, ossia non si può negare l'esistenza da sempre di società segrete e di segreti inconfessabili, inclusi quelli di stato.  Come sovente si suol dire: la politica è una cosa sporca.  Ma francamente è molto difficile riuscire a ricondurre il famoso Pendolo di Foucault a qualcosa di veramente misterioso o inquietante.  

Nel romanzo di Umberto Eco, il pendolo in questione era posto all'interno del Laboratoire des Art et Métiers a Parigi, mentre in tempi recenti è stato trasferito all'interno del Panthéon, sempre a Parigi, in quella che era stata la sua posizione originaria, cioè sospeso a mezzaria su una meridiana, poco sopra i preziosi marmi policromi del suo splendido pavimento.  All'interno del Panthéon si può quindi ammirare il Pendolo di Foucault mentre oscilla silente in "perpetuo" movimento come un dannato. L'orecchio fine percepisce a tratti il rumore della fune d'acciaio armonico che fende l'aria immota. Di fatto la luccicante sfera dorata del pendolo è sospesa con un cavo alla soprastante cupola del Panthéon a ben 64 metri di altezza, e oscilla, oscilla, oscilla.

 

No, in realtà non si tratta affatto della prova dell'esistenza del moto perpetuo, una di quelle diaboliche macchine animate dal nulla che ossessionavano gli strani personaggi del romanzo echiano, bensì dell'effetto della forza di Coriolis che costringerebbe l'inerme creatura meccanica a pendolare all'infinito avanti e indietro, roteando di continuo il suo piano di oscillazione.   Tuttavia c'è un trucco, ossia viene fornita energia cineticaaggiuntiva al sistema, con un opportuno dispositivo, in modo che il malcapitato pendolo non si porti mai nella sua posizione definitiva di equilibrio.  Così la sua sfera dorata... 

 

 

 

N.d.R. pro memoria: da completare,

mettere video con pendoli di Foucault.

PAGINA IN COSTRUZIONE

( domani ) 

T  H  E     M  A  R  I  N  D  U  C  T

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T H E   B L U E   S H E L L

A HOME WITH A THERMAL 

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ACKNOWLEDGMENTS

Even the longest journey begins with a first step! Systemic Habitats is on line since the 18th of May 2012. This website was created to publish online my ebook "Towards a different habitat" on the contemporary architecture and urbanism. Later many other contents were added. For their direct or indirect contribution to its realisation strarting from 2012, we would like to thank: Roberto Vacca, Marco Pizzuti, Fiorenzo and Raffaella Zampieri, Antonella Todeschini, All the Amici di Marco Todeschini, Ecaterina Bagrin, Stefania Ciocchetti, Marcello Leonardi, Joseph Davidovits, Frédéric Davidovits, Rossella Sinisi, Pasquale Cascella, Carlo Cesana, Filippo Schiavetti Arcangeli, Laura Pane, Antonio Montemiglio, Patrizia Piras, Bruno Nicola Rapisarda, Ruberto Ruberti, Marco Cicconcelli, Ezio Prato, Sveva Labriola, Rosario Francalanza, Giacinto Sabellotti, All the Amici di Gigi, Ruth and Ricky Meghiddo, Natalie Edwards, Rafael Schmitd, Nicola Romano, Sergio Bianchi, Cesare Rocchi, Henri Bertand, Philippe Salgarolo, Paolo Piva detto il Pivapao, Norbert Trenkle, Antonietta Toscano, Gaetano Giuseppe Magro, Carlo Blangiforti, Mario Ludovico, Riccardo Viola, Giulio Peruzzi, Ahmed Elgazzar, Warren Teitz, and last but not least Lena Kudryavtseva.  M.L.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

         

 

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