Castel del Monte

 

e il Manoscritto Voynich

 

 

XIII Century AD

 

Italy

 

Vista aerea da Google Maps di Castel del Monte, XIII sec. d.C.,

fortezza sui generis voluta da Federico II di Svevia 

(n. Jesi, 1194 d.C.-m. Fiorentino di Puglia, 1250)

Immagine tratta dal Manoscritto "Voynich", dal nome dell'ultimo proprietario accertato di questo misterioso manoscritto, tuttora indecifrato.

Fonte iconografica: Wikipedia.

 

 
 
Castel del Monte e l'acqua - Voyager 2015, R.A.I.

Una nuova ipotesi razionale ed organica sulla funzione di Castel del Monte di Federico II, formulata dal Prof. Arch. Giuseppe Fallacara e dal ricercarore Dott. Ubaldo Occhinegro dell'Università del Politecnico di Bari - Dipartimento di Architettura; cui si aggiungono ulteriori sorprendenti relazioni col Manoscritto Voynich, sempre da loro scoperte.

 

 
Castel del Monte: nuove indagini sull'ipotesi funzionale del monumento (2009-2017)
 
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BIBLIOGRAFIA

 

  • Giuseppe Fallacara e Ubaldo Occhinegro: "Manoscritto Voynich e Castel del Monte. Nuova chiave interpretativa del documento per inediti percorsi di ricerca", Edizione italiana e inglese, Gangemi Editore, Roma 2014.

"Sono rimasto colpito dalla interpretazione che Fallacara e Occhinegro danno dei disegni contenuti nel folio 85r-2 come meta-progetto di Castel del Monte: se si assume questa chiave di lettura, tutto sembra andare al suo posto nella realizzazione architettonica, disvelando il complesso programma simbolico, scientifico, esoterico e funzionale che ne fu alla base: la complessa "macchina idraulica" federiciana, unico esempio del medioevo occidentale, composta intrinsecamente di tubazioni, canalizzazioni, sanitari, docce, camini ed altro sembra essere a tutti gli effetti la trasposizione reale e concreta di ciò che viene "descritto" nelle pagine del Manoscritto Voynich." Claudio D'Amato.

  • Giuseppe Fallacara e Ubaldo Occhinegro: "Castel del Monte. Nuova ipotesi comparata sull'identità del monumento", Edizione italiana e inglese, Gangemi Editore, Roma 2012.

Osservando le stupende immagini di questo antico manoscritto, ci si chiede se alcune tonalità di determinati colori del libro non siano virate nel tempo in seguito al degrado dei vari pigmenti, e quindi se siano state effettuate specifiche indagini colorimetriche da parte degli studiosi e ricercatori, essendo trascorsi a quanto pare molti secoli dalla loro stesura sul supporto.  Riguardo invece i disegni delle piante ed erbe ivi raffigurate, da alcuni descritte come misteriose ed appartenenti ad un mondo parallelo, le strane congiunture con riduzione della sezione delle piante con una scalettatura innaturale (da un diametro più grosso ad uno più piccolo e viceversa), altro non sembrano che banali sezioni, indicanti il fatto che il ramo della singola pianta od erba è molto più lungo ... nella realtà; e tutto questo per poter disegnare in qualche modo ciascuna pianta in scala con tutte le altre piante dell'erbolario del codice stesso. Ricordiamoci infatti che la mappa non è mai il territorio, e che un disegno designa, cioè indica, ossia è fatto per comunicare qualcosa.  M.L.

Senza scomodare i soliti moderni deus ex machina costituiti da alieni o da improbabili mondi paralleli, se uniamo l'ipotesi del Fallacara e Occhinegro con quanto scoperto dal Nicholas Gibbs, ci avviciniamo forse ad una spiegazione esauriente e plausibile di questo affascinante enigma secolare. M.L.

  • A cura di Raymond Clemens: "The Voynich Manuscript", Edizione in lingua inglese, Yale University Press, New Haven, Connecticut U.S.A., 2016.

La prima copia autorizzata di questo secolare misterioso puzzle, unico nel suo genere, su cui si è molto congetturato. Il manoscritto Voynich è riprodotto integralmente con nuove fotografie dell'originale, accompagnato da commenti di esperti, i quali invitano a capire e ad esplorare questo enigma. In molti ritengono che questo codice, comunemente noto come "Manoscritto Voynich", il libro più misterioso del mondo. Scritto in un codice crittografato da un autore ignoto, il manoscritto non ha mai rivelato il suo scopo preciso, fin quando è stato riscoperto nel 1912 da Wilfrid Voynich, rivenditore libri rari. Difatti il manoscritto appare e scompare nel corso della storia, dalla biblioteca del Sacro Romano Imperatore Rodolfo II a una vendita segreta di libri nel 1903 dalla Compagnia di Gesù a Roma. Il linguaggio del libro ha eluso qualsiasi decifrazione e le sue elaborate illustrazioni rimangono sconcertanti quanto belle. Per la prima volta, questo facsimile, completo delle sue elaborate sezioni pieghevoli, permette ai lettori di esplorare questo enigma in tutti i suoi splendidi detatgli, dal suo testo "voynichese" unico nel suo genere, alle sue illustrazioni di piante ultraterrene, costellazioni sconosciute, e donne nude che nuotano attraverso fantastici tubi e bagni verdi. I saggi che accompagnano il manoscritto spiegano quanto abbiamo imparato a conoscere su quest'opera sotto le prospettive alchemica, criptografica, forense e storica, con le poche risposte definitive che ci forniscono. Invece, come afferma l'autrice Deborah Harkness del New York Times nella sua introduzione, il libro "invita il lettore a unirsi a noi al centro del mistero."

  • Prefazione di Stephen Skinner, postfazione di Raphal T. Prinke e René Zandbergen: "Il manoscritto Voynich. Il codice più misterioso ed esotico al mondo", Bompiani Editore, 2018.

Una riproduzione fotografica facsimilare, realizzata per ricreare l'esperienza di sfogliare l'originale Manoscritto Voynich.

Quando Umberto Eco visitò la Beinecke Library dell'Università di Yale, l'unico manoscritto della collezione che chiese di sfogliare fu il "Voynich". Dal 1912, anno in cui Wilfrid Voynich, un mercante di libri rari di origini polacche, lo acquistò dai gesuiti di Villa Mondragone, vicino a Frascati, schiere di studiosi, linguisti, filologi e criptologi – persino esperti della Nasa e un software di intelligenza artificiale – hanno cercato di risolvere l'arcano di questo codice impenetrabile risalente alla prima metà del XV secolo. Questa edizione, che è una riproduzione fotografica facsimilare, realizzata per ricreare l'esperienza di sfogliare l'originale "Manoscritto Voynich", invita i lettori a lasciarsi catturare dai caratteri indecifrabili e dalle bizzarre illustrazioni di piante, astri, figure femminili enigmatiche e diagrammi cosmologici. Il commento che chiude il volume racconta l'incredibile viaggio di questa singolare opera attraverso la storia e le chiavi interpretative a oggi proposte per illuminare il fitto mistero che la avvolge.

  • Marcelo Dos Santos: "L'enigma del manoscritto Voynich. Il più grande mistero di tutti i tempi", Edizioni Mediterranee, 2009.

Il Manoscritto Voynich rappresenta il maggiore e più sconcertante rompicapo letterario della storia. Si tratta dell'unico manoscritto medievale non decifrato esistente al mondo. È scritto in un codice incomprensibile, la cui chiave non è stata scoperta neanche dai crittografi militari che infransero i codici tedeschi e giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale. Le sue pagine sono piene di illustrazioni di donne nude, di piante, di animali inesistenti e di costellazioni sconosciute all'astronomia. Analizzato già nel Rinascimento, lo strano libro cifrato sparì per centinaia di anni prima di essere riscoperto agli inizi del XX secolo, dal libraio antiquario (ed ex rivoluzionario) Wilfred Voynich a Frascati, nella Villa Mondragone, proprietà dei Gesuiti. Su di esso sono state applicate tutte le tecniche possibili allo scopo di svelarne i segreti, ma il manoscritto MS 408 - così è stato classificato resta inattaccabile agli sforzi degli studiosi e ai sofisticati programmi per computer. Marcelo Dos Santos ci conduce attraverso un lungo, periplo storico che arriva fino al Medio Evo, rivelando i personaggi che ebbero qualche relazione con il libro - dall'imperatore Rodolfo II, fino all'alchimista della corte elisabettiana John Dee, al falsario Edward Kelley o, forse, allo stesso Leonardo da Vinci - ci presenta i tentativi effettuati per risolvere i suoi misteri e analizza le teorie antiche e moderne riguardo la sua possibile origine, il suo autore e i suoi inacessibili contenuti.

  • Fabrice Kircher e Dominique Becker: "Le manuscrit Voynich décodé"(trad. it.: "Il manoscritto Voynich decodificato": in realtà non è stato affatto decodificato), Edizioni Le Temps Présent, Agnières, Francia, 2012.

Versione disponibile solo nel libro originale in lingua francese: testo molto interessante, tuttavia le loro ipotesi non reggono il confronto con l'ipotesi organica e lineare del Fallacara e del'Occhinegro.  M.L.

 

 

 

  • Saverio Montebianco Abenavoli: "Federico II di Svevia, Stupor Mundi", La Rondine Edizioni, Catanzaro 2017.

"Sovrano illuminato, despota moderno, fondatore del primo stato monarchico amministrativo, legislatore avanguardista, antesignano dell'unificazione politica italiana, campione della laicità dello Stato contro la presenza della Chiesa... Su Federico II Hohenstaufen si è scritto e detto molto. Ma come stanno realmente le cose? Chi era in realtà Federico II? Quali i suoi valori? Quali i motivi e le finalità delle sue azioni? Qual è stata la sua vera politica? Come vanno letti ed interpretati leggi e documenti del grande Sovrano? In questo libro il moderno si scopre antico, la scomunica appare sotto una luce nuova, il campione della laicità si rivela l'ideatore dei roghi per gli eretici, il Sacro Romano Impero, tradizionalmente germanico, diventa mediterraneo, i mussulmani da nemici infedeli si trasformano in alleati dell'Impero, uno Stato dipinto come "illuminista" risulta invece fondato sullo "Ius Divinum", e Federico II da eretico va al contrario a personificare il simbolo della Cattolicità imperiale, incarnando l'apogeo del Medioevo europeo. L'agire di Federico II di Svevia, lungi dal delineare l'avvento dell'assolutismo regio e dall'esprimere improbabili visioni laiche ed anticristiane tipicamente moderne, si rivela così una grande Rivoluzione Conservatrice per la tutela dell'"ordo mundi" dell'Età di Mezzo." Prefazione di Mons. Nicola Bux

 

 

  • Vito De Netto: "Federico II di Svevia. Rivoluzionario o conservatore?", Editore Il Cerchio, 2013. Fiorenza Mosci: "Il banchetto. Alla Corte di Federico II di Svevia", Futura Editore, Perugia, 2015. Cosimo Damiano Fonseca: "Itinerari federiciani in Puglia. Viaggio nei castelli e nelle dimore di Federico II di Svevia", edizione italiana e tedesca, Editore Adda, 2005.

Lo Stato Normanno di Sicilia, fu considerato dagli Stati contemporanei, uno dei più forti, più ordinati e più ricchi Regni Europei del XII Secolo, insieme al Regno di Inghilterra dove dopo la conquista del 1066 governarono i Re Normanni Drengot, cugini e parenti dei nostri Normanni del Sud. Il Regno di Sicilia era anche considerato come l'incarnazione del Buon Governo per l'eccellenza e la lungimiranza dei suoi legislatori normanni che nella creazione delle leggi si rapportarono sapientemente al diritto romanico giustinianeo e al cesarismo di Carlo Magno. Federico II fu il vero erede ed il grande continuatore della "civilizzazione normanna" e della "Koinè Mediterranea" creata dai suoi predecessori normanni, tanto che nell'organizzazione e nel governo del suo Stato Normanno-Svevo egli vi trasfuse le sue elevate concezioni politiche, i suoi ideali ed il suo enorme talento che precorsero i tempi, nel tentativo di fare uno Stato Modello per l'Impero tanto da elevare e indirizzare la visione e la funzione storica della Monarchia Siciliana verso caratteristiche ecumeniche e salienti aspetti di forte respiro Europeo ed Universale.

 

  • Eberhard Horst: "Federico II di Svevia: l'imperatore filosofo e poeta", BUR-Biblioteca Universale Rizzoli, 1997.

 

 

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ACKNOWLEDGMENTS

Even the longest journey begins with a first step! Systemic Habitats is on line since the 18th of May 2012. This website was created to publish online my ebook "Towards a different habitat" on the contemporary architecture and urbanism. Later many other contents were added. For their direct or indirect contribution to its realisation strarting from 2012, we would like to thank: Roberto Vacca, Marco Pizzuti, Fiorenzo and Raffaella Zampieri, Antonella Todeschini, All the Amici di Marco Todeschini, Ecaterina Bagrin, Stefania Ciocchetti, Marcello Leonardi, Joseph Davidovits, Frédéric Davidovits, Rossella Sinisi, Pasquale Cascella, Carlo Cesana, Filippo Schiavetti Arcangeli, Laura Pane, Antonio Montemiglio, Patrizia Piras, Bruno Nicola Rapisarda, Ruberto Ruberti, Marco Cicconcelli, Ezio Prato, Sveva Labriola, Rosario Francalanza, Giacinto Sabellotti, All the Amici di Gigi, Ruth and Ricky Meghiddo, Natalie Edwards, Rafael Schmitd, Nicola Romano, Sergio Bianchi, Cesare Rocchi, Henri Bertand, Philippe Salgarolo, Paolo Piva detto il Pivapao, Norbert Trenkle, Antonietta Toscano, Gaetano Giuseppe Magro, Carlo Blangiforti, Mario Ludovico, Riccardo Viola, Giulio Peruzzi, Ahmed Elgazzar, Warren Teitz, and last but not least Lena Kudryavtseva.  M.L.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

         

 

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