Il Portale barocco
del Rainaldi a Marino
crollato per incuria il 28 aprile del 2011
(le foto sono dell'anno 2003, antecedenti il crollo)
Crolli a Pompei, crollo del Portale delle Mura dei Francesi a Marino. Ma in Italia è tutto un disastro: la Villa di Piovene a Lonedo del Palladio, le cui architetture sono state imitate in tutto il mondo, almeno fino al 2006, un superbo portale barocco a Frascati, lungo Viale Francesco Borromini, forse proprio del Borromini, i marmi policromi della Casa di Amore e Psiche agli Scavi Archeologici di Ostia Antica (nonché i numerosi mosaici con tessere rubate dai turisti una dopo l'altra, capitelli rovesciati a terra e poi misteriosamente spariti nel nulla in prossimità dell'antica sinagoga d'epoca romana, finiti forse rubati e portati in un salotto buono a sostenere un cristallo di un tavolo, i dadi di avorio che una volta erano esposti nel museo degli scavi, ecc.), il borgo millenario di Pratica di Mare con i soffitti di varie case coloniche che cadono a pezzi, pure se non è una grossa perdita irrecuperabile. Mentre invece è terribile lo stato della trabeazione della Rotonda di Villa Adriana a Tivoli, almeno fino al 2005 ca., e non fa presagire nulla di buono.
Tuttavia non bisogna esagerare con gli allarmismi catastrofici, poiché quasi a tutto c'è rimedio, e si tenga presente che stiamo cercando solo di evidenziare come vada privilegiata in tutti i modi la buona prassi manutenzione ordinaria, piuttosto che il restauro una tantum emergenziale.
Gli antichi Romani e tutte le civiltà del passato degne di questo nome, questo lo sapevano benissimo! E lo mettevano in pratica.
Da ultimo, bisogna ammettere in via del tutto neoromantica e neorovinista, che l'universo ammette pure la transitorietà delle cose, e a seconda della scala di tempo considerata, tutto si può definire effimero.
Ciò non toglie che sarebbe sensato tenersi ben stretto il proprio patrimonio storico-monumentale insieme alla propria cultura italiana, patrimonio che peraltro alimenta nondimeno l'industria del turismo nazionale, risorsa da sempre sottoutilizzata in Italia, per privilegiare attività manifatturiere produttrici beni di scarsa qualità, che qualsiasi imbecille nel mondo può produrre a prezzi stracciati con mano d'opera squalificata e malcontenta, pronta a fare una rivoluzione da un momento all'altro e la festa ai loro aguzzini.
Di questa cultura del restauro una tantum in luogo di una semplice e necessaria manutenzione ordinaria ed assidua operata con tecniche pre-moderne ne ha parlato a sufficienza il compianto Prof. Arch. Paolo Marconi (1933-2013) nei seguenti suoi due libri che consigliamo anche ai non addetti ai lavori, oltre ad un manuale specifico operativo indirizzato alle maestranze che operano nel settore, figlio del buon senso e della ragione, dicasi il ragionare sulle cose del mondo e della vita.
M. L.
BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA:
- di Paolo Marconi, "Arte e cultura della manutenzione dei monumenti", Biblioteca di Cultura Moderna Laterza, Roma-Bari, 1990;
- di Paolo Marconi, "Dal piccolo al grande restauro - colore, struttura, architettura", Saggi MArsilio Editore, Venezia, 1988.
Manuali professionali specifici cui è sottesa la suddettacultura del restauro manutentivo:
- di Autori Vari., tra cui lo stesso Marconi: "Il manuale del restauro architettonico", Mancosu Editore, Roma, 2007;
- di Autori Vari, "Il manuale di recupero del Comune di Roma", Editore il Comune di Roma, Roma, 1998.