14-15 luglio 1991
by Michele Leonardi, 1991
“14-15 luglio 1991”, 70x45x4 cm, come “ Hiroshima ” è anch’esso una sorta di reperto fossile, recuperato chissà dove, con un fondo consunto da cui emergono dei corpi perfettamente neri. Essendo simbolicamente vecchio – nella realtà del pannello a basso rilievo è stato invece invecchiato precocemente - , ha una storia da raccontare, ha un’esperienza, e per questo motivo non è decadente, anzi esso, ciò che è vecchio, ha un valore maggiore di ciò che è nuovo perché ha sedimentato in sé l’impalpabile sostanza psichica del tempo e dello spazio, è evoluto dalla semplicità di una pelle liscia e anonima sostanza alla complessità di mille e mille segni del passato.
I prismi apparentemente perfetti dei corpi neri, che da vicino rivelano tutta la loro imperfezione e inadeguatezza, derivano il loro colore sempre smagliante dal continuare ad assorbire ed attingere dalle viscere della terra l’olio nero, il petrolio, attraverso quei nervetti, quelle vene blu che fuoriescono a pelo del terreno e che simboleggiano gli oleodotti.
Il cielo e la terra sono sullo stesso piano sinottico, la terra rosata rappresenta quei deserti da dove viene tratto il miglior petrolio, quello meno costoso da raffinare e che rende di più. I laghi neri sono i grandi giacimenti petroliferi, uno dei prismi neri richiama al mondo arabo e alla Mecca, cioè una entità appartenente sempre a quei luoghi lontani ai nostri occhi, da dove proviene la maggior parte della linfa vitale della modernità.
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