Solarys

 

 

Livingbox

 

Il Sistema Modulare Solarys

di Michele Leonardi architetto © agosto 2005


 

I VANTAGGI 

per chi vi abita. Solarys è concepito come un sistema di unità abitative minime prefabbricate tra loro componibili per mezzo di un collegamento standardizzato simile a quello che si ha tra le carrozze dei treni.  Questo sistema permette così di collegare tra loro ambienti diversi, simmetrici (come quelli dei disegni qui riportati), asimmetrici (qui non riportati), di differenti forme e con funzioni diverse.  Così secondo le esigenze di chi vi andrà ad abitare si avranno pochi o tanti ambienti, poche o tante “livingbox” Solarys, alcune grandi, altre più piccole.  

In questo modo il primo vantaggio per chi vi vuole abitare è quello di realizzare la casa un poco alla volta, modificandola nel tempo, magari iniziando con pochi nuclei Solarys: lo spazio soggiorno-cucina, una camera e un bagno.

Un secondo vantaggio è conseguentemente la possibilità di non dovere affrontare una spesa iniziale eccessiva nell’acquisto della “prima casa”.

Un terzo vantaggio, è di poter vivere in spazi insoliti che non siano gli ordinari parallelepipedi massificanti.  Un quarto vantaggio è la possibilità di poter traslocare con tutta la casa, o scollegare una singola unità e trasportarla in officina per le manutenzioni straordinarie.  Ciò sarebbe possibile con camion speciali, come quello indicato nelle immagini del sistema abitativo Solarys.  Le singole livingbox Solarys possono essere prefabbricate parzialmente o totalmente in fabbrica, oppure possono essere costruite dalle maestranze ordinarie, chiaramente con costi maggiori o con maggiore dispendio di tempo.  Pertanto – sempre ipoteticamente - un altro vantaggio sarebbe quello di potere: o richiedere un modello speciale direttamente dalla fabbrica, oppure di fabbricarselo da soli, o di commissionarlo, per quanto riguarda la prefabbricazione, alle maestranze locali, gli artigiani e i piccoli imprenditori del posto.  Oppure ancora, grazie alla  prefabbricazione parziale o totale in fabbrica, sarebbe possibile disporre di un discreto numero di unità di base Solarys tra cui scegliere, personalizzando ulteriormente la propria casa con livingbox particolari da fare realizzare per sé appositamente.

 

 

 

 

ANCORA 

sul sistema costruttivo. Oltre al sistema di collegamento standardizzato tra le singole unità, ciò che caratterizza in secondo luogo Solarys è il sistema formale, spaziale e costruttivo a "struttura reticolare a pannelli sandwich”, collegati tra loro mediante grosse cerniere metalliche. (Tuttavia va detto che rinforzando strutturalmente i pannelli sandwich, per esempio con traverse metalliche oppure con rete metallica elettrosaldata, il funzionamento statico cambia, e diventa “a piastre”.)

Non si può definire in altro modo poiché si tratta di una struttura costruttiva ibrida, composta di aste disposte essenzialmente lungo i lati della piastra del pannello sandwich.  A differenza di una struttura reticolare spaziale vera e propria, in luogo di 1 asta lungo uno spigolo della membrana, o del volume edilizio, abbiamo in realtà 2 aste lungo i lati contigui.  I pannelli sandwich inglobano le aste perimetrali in modo da garantire un certo grado di coibenza termica.  Ovviamente i 2 pannelli sandwich includono in sè anche il materiale termoisolante, che può fungere da cassaforma a perdere qualora si utilizzino malte e cementi a spruzzo su rete elettrosaldata per rifinire i pannelli stessi.

Una volta collegati con le cerniere tutti i pannelli riamangono delle scanalature lungo gli spigoli esterni della singola “livingbox”.  Pertanto occorrerà disporre lungo gli spigoli la guaina impermeabilizzante con sezione concava a “V”.  Con una opportuna schiuma coibentante si procederà a colmare l’interstizio, dopodiché occorrerà disporre lungo gli stessi spigoli una ulteriore guaina, questa volta a sezione per lo più convessa.

I pannelli sandwich proteggono al loro interno dalle intemperie il sistema statico delle aste tubolari, e sono sostenuti da quelle stesse aste che possono essere realizzate mediante tubi in ferro, oppure in alluminio, più leggere, oppure in funzione delle differenti esigenze regionali in fatto di costruzioni e di materiali da costruzione  (a causa dell’elevato tasso di umidità relativa presente in un determinato posto, per esempio, oppure in relazione all’elevata disponibilità di una determinata materia prima, per esempio il legno derivato da foreste coltivate, ecc.), si potrebbero anche realizzare in legno.

Ma si potrebbero anche utilizzare altri materiali, cioè mediante tubi in plastica riciclata. 

Di più, c’è sempre la possibilità per il sistema costruttivo Solarys, di utilizzare soluzioni ibride, per esempio in ferro riciclato e plastica riciclata.

E’ inutile anticipare in questa sede tutti i dettagli esecutivi, perché il Sistema Solarys si può realizzare in diversi modi, secondo i materiali da costruzione disponibili all’origine nell’officina di fabbricazione, o piuttosto secondo i materiali disponibili a livello locale per quanto attiene alle finiture.

 

 

 

 

SULLA 

prefabbricazione del Sistema Solarys. Il sistema Solarys può essere prefabbricato parzialmente in fabbrica, o in una officina artigianale, “a piccoli elementi”, mediante la realizzazione dei soli pannelli sandwich con aste preassemblate,  od anche dei soli elementi costitutivi i pannelli.  Sarà così possibile il trasporto mediante containers, dalla fabbrica al luogo ove sorgerà la casa, mediante camion, ferrovia, via nave.

Qualora il singolo pannello dovesse avere dimensioni ragguardevoli, sarà sempre possibile realizzarlo con telai metallici piani di dimensioni inferiori, da solidarizzare successivamente sul posto ove sorgerà la casa.  Ciò comporterà soltanto un maggiore impiego di aste metalliche interne ai pannelli.

Per quanto riguarda la prefabbricazione totale delle singole livingbox del sistema Solarys, questa comporterebbe l’utilizzo di camion speciali, come già avviene per il trasporto dei componenti dell’aereo del consorzio Airbus, o meglio ancora come avviene negli Stati Uniti, ove però vengono spostati “su gomma” interi palazzi.

 

 

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SEAWATER  FOR  OVER  200,000 POOLS OF

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T H E   N A U T I L U S

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T H E   B L U E   S H E L L

A HOME WITH A THERMAL 

SHIELD OF SAND

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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CHAIRS & TABLES BY POLYCARBONATE

ALUMINIUM TUBES

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ACKNOWLEDGMENTS

Even the longest journey begins with a first step! Systemic Habitats is on line since the 18th of May 2012. This website was created to publish online my ebook "Towards another habitat" on the contemporary architecture and urbanism. Later many other contents were added. For their direct or indirect contribution to its realisation strarting from 2012, we would like to thank: Roberto Vacca, Marco Pizzuti, Fiorenzo and Raffaella Zampieri, Antonella Todeschini, All the Amici di Marco Todeschini, Ecaterina Bagrin, Stefania Ciocchetti, Marcello Leonardi, Joseph Davidovits, Frédéric Davidovits, Rossella Sinisi, Pasquale Cascella, Carlo Cesana, Filippo Schiavetti Arcangeli, Laura Pane, Antonio Montemiglio, Patrizia Piras, Bruno Nicola Rapisarda, Ruberto Ruberti, Marco Cicconcelli, Ezio Prato, Sveva Labriola, Rosario Francalanza, Giacinto Sabellotti, All the Amici di Gigi, Ruth and Ricky Meghiddo, Natalie Edwards, Rafael Schmitd, Nicola Romano, Sergio Bianchi, Cesare Rocchi, Henri Bertand, Philippe Salgarolo, Paolo Piva detto il Pivapao, Norbert Trenkle, Gaetano Giuseppe Magro, Carlo Blangiforti, Mario Ludovico, Riccardo Viola, Giulio Peruzzi, Ahmed Elgazzar, and last but not least Warren Teitz.  M.L.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

         

 

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