the
indi habitat
by Michele Leonardi architect ©
2004; November 2011 reloaded
Questo polo territoriale, destinato a fornire una serie di servizi ad una circostante vasta area rurale, è ambientato nell'Estremo Oriente. E' un habitat interamente pedonale: nessuna automobile o moto tra i piedi! Le automobili e i camion possono muoversi solo nel livello più basso, che nel disegno è rappresentato come allagato, perché simula un’alluvione durante la stagione dei Monsoni. Quindi il commercio avviene al livello più basso, ma tutte le altre funzioni sono ai livelli più alti.
In questo habitat, oltre ad un certo numero di residenze stabili, vi è un gran numero di residenze temporanee atte ad ospitare per limitati periodi di tempo la popolazione che proviene dal limitato territorio servito per svolgere od usufruire di determinate funzioni: ospedaliere, per il commercio, per un prestito, un atto notarile, una visita medica specialistica, e via dicendo. Ma in generale saranno il medico, l'avvocato, il bancario, il giudice di pace, i vari specialisti, che si sposteranno nel territorio circostante per fornire o svolgere un determinato servizio, piuttosto che il contrario costringendo molte più persone a spostarsi; tutto ciò ai fini della riduzione dell'eccesso di mobilità, almeno fino al punto in cui ciò è possibile ovviamente.
Ciò permetterebbe di dare di rimando una forte organizzazione a tutto il territorio circostante, mantenedo le residenze tradizionali a basso costo nelle zone rurali in cui si trovano ed evitando lo spopolamento delle zone agricole. Questo perché si vuole evitare in ogni modo la formazione o la crescita di ciò che viene comunemente chiamato come "città contemporanea", un mostro di asfalto e cemento, buono per le automobili, ma non per gli esseri umani.
Come già detto nell'introduzione, la mobilità meccanizzata, ossia le linee ferroviarie, ma anche le vie fluviali qualora vi fossero, sarebbero il collegamento primario con il contesto, merci e persone si sposterebbero tramite i vettori ferroviari, dopo aver raggiunto un punto di interscambio modale, ossia una stazione e un interporto locale collegato alla rete e agli assi di trasporto meccanizzati collettivi.
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